A chi si rivolge
Nuclei mono-genitoriali con uno o più figli e donne gestanti indicativamente dal 7° mese di gravidanza in poi, in difficoltà nel garantire l’accudimento, il mantenimento e l’educazione dei figli e che necessitano di essere sostenuti nello sviluppo delle capacità genitoriali e nella costruzione di un’autonomia personale, relazionale, lavorativa e abitativa. I nuclei possono essere anche in uscita da strutture a maggior protezione.
Chi può fare domanda
Nuclei mono-genitoriali tramite il Servizio sociale.
Descrizione
Servizi Residenziali
Servizio residenziale per l’accoglienza temporanea di gestanti e genitori con figli per i quali non c’è una situazione di grave pregiudizio, finalizzato al sostegno e sviluppo delle autonomie personali e genitoriali, al monitoraggio sul bambino e al suo sviluppo, all’accompagnamento al reinserimento sociale, abitativo e lavorativo. Il percorso permette al genitore di acquisire le competenze per un’adeguata cura di sè, del proprio figlio e di sviluppare una rete di riferimento nel territorio; sono inoltre previste iniziative di orientamento ed accompagnamento al lavoro e alla ricerca di una abitazione. I percorsi sono tesi a non sradicare le persone dal territorio in cui sono vissuti al fine di valorizzare le risorse presenti.
Come fare
L’accesso avviene su invio del Servizio sociale territoriale a seguito ad un processo di valutazione che si esplica nella definizione del progetto quadro. La valutazione prevede la partecipazione del genitore e, ove possibile, del minore e della rete dei soggetti formali e informali coinvolti.
Sulla base del progetto quadro l’equipe educativa definisce, con il coinvolgimento del genitore e, ove possibile, del minore, il Piano educativo individualizzato (P.E.I.) entro 2 mesi dall’inserimento e ne condivide i contenuti con il servizio sociale territoriale e gli altri soggetti coinvolti che lo monitorano nel tempo. Il soggetto erogatore predispone le relazioni periodiche di verifica.
Vincoli
I tempi di permanenza variano in relazione al progetto e alle potenzialità e risorse di ogni persona accolta, ma di norma non superano i 24 mesi. La durata del progetto d’accoglienza viene rivalutata almeno ogni 6 mesi.